Torre Dionisia (Case dei Castelli)

La torre medievale, rimaneggiata nel XVI secolo, si erge possente e maestosa in via De Filis

Johannucci o Di Giovannuccio era il cognome originario, ma poi grazie al ruolo di primaria importanza che Andrea Di Giovannuccio assunse nella seconda metà del XIV secolo a Terni e nello scacchiere variegato dei liberi comuni italiani, al fianco di Johannucci cominciò a comparire anche il nome “De Castello”. Nacque così una delle famiglie più illustri della storia medievale ternana, la famiglia Castelli.

Messo da parte Joannuccio, da famiglia potente e poi anche nobile oltreché facoltosa, i Castelli costruirono nelle vicinanze della chiesa di San Lorenzo, un agglomerato di case con un cortile che oggi è, in pratica, la zona prospiciente un’alta torre: la torre dei Castelli, torre Dionisia, che di medievale conserva l’origine essendo stata rimaneggiata nel XVI secolo.

L’edificio contiguo ad essa, (ossia la residenza dei Castelli), fu distrutto dai bombardamenti; rimangono però le case sul lato destro di via De Filis, (anch’esse rimaneggiate e ristrutturate più volte) ed una costruzione dirimpetto alla torre da cui svettava una seconda torre. Di quest’ultima rimangono i resti della base vicino all’arco che in origine era un sottopasso che permetteva l’ingresso nel complesso dei Castelli, il quale come suggerivano i tempi, era ovviamente fortificato.

D’altra parte la famiglia Castelli svolse un ruolo di primaria importanza nel periodo piuttosto movimentato della storia cittadina, a cavallo del sorgere del XV secolo. Una famiglia di Ghibellini, in prima fila nel dibattito cittadino specialmente con il più deciso e capace dei propri rappresentanti, quell’Andrea Castelli che fu in guerra guerreggiata con signorotti e capitani di ventura che operavano al servizio e per conto del papa. Fino al 1410 durò la fortuna dei Castelli e, con la loro, quella dei Ghibellini che persero il primato con la rottura dell’accordo tra le due famiglie più rappresentative, i Castelli – appunto – e i Camporeali. 

Fu comunque Braccio da Montone, pochi anni dopo, a determinare la fine dei Castelli: la famiglia fu fisicamente cancellata. Finì in tragedia, sicuramente, ma niente altro si sa per cui il destino successivo di una famiglia che aveva raggiunto la massima potenza cittadina rimane avvolta nel mistero.

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