Palazzo Briganti
Loro che hanno usato a piene mani la pietra sponga tipica della Terni medievale per rivestire le loro opere, nel progettare il Palazzo Briganti hanno scelto una diversa soluzione in segno di rispetto per la vicina chiesa di San Pietro, carica di storia, che è stata costruita con quel particolare travertino proveniente dalle cave delle Marmore.
Al piano stradale il palazzo, il cui progetto definitivo risale al 1962, tiene conto delle esigenze del committente, proprietario di un grande magazzino. Presenta quindi su tre lati un portico con superfici vetrate.
Nei piani superiori Ridolfi e Frankl fecero ricorso, e fu per loro una soluzione sperimentale, ad una tipologia costruttiva del tipo a corte, con ballatoi, per terminare poi con un piano ad altane le quali richiamano le forme usate per i vecchi palazzi ternani. Per ciò che concerne il rivestimento esterno, evitata la pietra sponga, per movimentare l’insieme si è fatto ricorso alla ceramica su tutta la superficie dell’edificio. All’interno una mirabile scala ellittica, mentre per quanto riguarda i particolari in ferro, ringhiere e maniglie delle porte, Domenico Malagricci ha dato nel caso di Palazzo Briganti, fondo a tutta la sua arte sapiente di mastro ferraio.